Lo smartphone è diventato una vera e propria estensione del nostro corpo, sempre presente nella vita quotidiana, lo utilizziamo nei momenti (quasi sempre) generati da intenzioni reali, come imparare, informarci, acquistare con l’aspettativa di risposte immediate e soprattutto pertinenti.
Ecommerce.Moda è un progetto web che ha lo scopo di raccogliere consigli, tecniche, esperienze e best practice sul mondo degli shop online del mercato fashion.
C'È MOLTO ALTRO CHE TI ASPETTA. Questo è solo l'inizio di una lunga serie di articoli. Nell'attesa delle prossime uscite ti lascio i primi consigli:
Dopo aver partecipato all’evento di presentazione dei dati 2016 del fashion online, organizzato dall’Osservatorio Ecommerce B2C e promosso dal Politecnico di Milano, vi sintetizzo i numeri più interessanti da conoscere assolutamente nel caso gestiate un ecommerce di moda e fashion.
Se hai un ecommerce di moda, fashion e luxury devi sapere che esistono norme che impongono cosa puoi fare e cosa no in merito ai pagamenti online e agli addebiti aggiuntivi. Ne ho parlato con Lorenzo Grassano, un Avvocato Ecommerce di Milano.
Per ottenere un vantaggio competitivo nel mercato dell’abbigliamento online, secondo anche un rapporto di Harvard Business Review, è necessario migliorare sempre l’esperienza del cliente grazie all’elaborazione di questi insight.
L’errore più comune che leggo spesso è quello di confrontare le tecnologie, quindi Magento VS WooCommerce VS Shopify. Sono si 3 strumenti per la vendita online, ma sono mondi diversi che ti spiego brevemente
La strategia, che non è sempre scontata, è quella di creare una stabile relazione con il cliente che sia vantaggiosa per entrambi: tu vendi (il tuo ecommerce gira a pieno regime) e il cliente risparmia qualcosina (sconti, coupon e promozioni).
Aziende come Nike, Burberry, Valentino, Neiman Marcus e molti altri, hanno puntato su una user experience facile e intuitiva, rendendo i loro siti e-commerce, più semplici e chiari. Uno degli obiettivi per queste aziende è quello di fornire la miglior assistenza ed esperienza al consumatore, aiutandolo nel percorso decisionale per capire cosa effettivamente desidera comprare; tutto questo oggi è fattibile grazie al supporto di dati, software e algoritmi che generano raccomandazioni e percorsi personalizzati per l’utente.
Non ho mai temuto che le vendite online potessero compromettere il business dei negozi e delle boutique di abbigliamento di qualsiasi tipo, chi acquista in negozio continuerà a farlo perché l’approccio all’acquisto d’incanto è proprio diverso dall’acquisto online.
All’inizio Marcelo Burlon come persona è già un Brand, mentre il marchio County of Milan lo deve ancora diventare.
Oggi Marcelo Burlon – County of Milan è un Brand. Un brand con prezzi da lusso senza essere però ancora un brand del lusso.
Analizziamo più da vicino, in chiave di archetipi, i due brand.
Esportare richiede sempre una attenta valutazione delle opportunità e anche dei rischi che si devono affrontare. Quindi, per l’iniziale indagine dei mercati esteri potenzialmente aggredibili è sempre necessario servirsi di affidabili indagini e statistiche concernenti: abitudini di acquisto, volumi e capacità di spesa degli acquirenti target.
Molto spesso chi sta per approcciare alla scelta di vendere abbigliamento, scarpe ed accessori online si fa lo scrupolo di come il suo potenziale cliente possa acquistare l’oggetto del suo desiderio senza avere la possibilità di provarlo.
Se non hai abilitato il tuo ecommerce di moda e fashion con una seconda lingua, predisposto per le spedizioni all’estero e con modalità di pagamento trasversali, ti stai perdendo quasi la metà del tuo fatturato online. Ora ti spiego il perchè con dati che devi conoscere sull’export dell’abbigliamento nel 2016.
Prendiamo la straordinaria storia di Candice Galek, che con il suo bikiniluxe.com fatto con shopify ha smontato pezzo dopo pezzo le teorie che ancora oggi i fantomatici guru del marketing si ostinano a propinare in ogni dove.
Un tema sempre scottante negli ecommerce di moda è la scheda prodotto, che approfondirò in altri articoli e mi confronterò anche con altre figure professionali per avere diversi punti di vista, questa volta ne ho parlato con Christian Forgione, E-commerce Manager di Brescia.
Non vedere il reso gratuito come il male del tuo ecommerce ma piuttosto come occasione per aumentare le conversioni. Ti spiego alcuni aspetti che incidono sulla vendita e abbassano il tasso di reso.
Se non hai ancora integrato questa strategia nel tuo shop online di moda allora dovresti pensare seriamente alle conversioni mancate che hai avuto fino ad oggi. A volte si fa confusione sulle funzionalità di questi prodotti, provo a riassumere e chiarire le idee.
Quando si parla di ecommerce, gli sforzi pubblicitari tesi alla vendita diretta non sono l’unica arma da mettere in campo. È noto che le persone, dal momento in cui scoprono un brand a quello in cui decidono di acquistare, passano attraverso le fasi della customer journey. Possiamo agevolare il susseguirsi di queste fasi nella direzione di convertire attraverso un’attività di nurturing, nella quale l’email marketing ha un ruolo di primo piano.
Domani 6 luglio 2016 a Milano, presso l’Istituto Mario Negri, ci sarà l’appuntamento annuale a cui non mancheremo, dove si snoccioleranno dati, metodi e best practice sul mondo dell’ecommerce nel settore moda e fashion.
Se hai un ecommerce di moda immagino che avrai già abilitato la whislist o lista dei preferiti, in caso contrario ti stai perdendo una marea di possibili conversioni. Con un semplice esempio ti spiego come puoi ottimizzare il tuo shop online e massimizzare le conversioni in modo automatico!
Ora ti spiego come lo storytelling può diventare l’arma in più del tuo ecommerce, per dare spallate ai tuoi competitor e ottenere le conversioni che tanto cerchi, attraverso la storia di Sophia.
Per iniziare ti dico un dato che ti sconvolgerà: il 69% dei carrelli è abbandonato prima di concludere l’acquisto. E ora? Non è ancora tutto perduto, provo a spiegarti come.